Com-passione
Se si guarda alla propria storia e a quella degli altri in termini di ‘compiuto’ e ‘non ancora compiuto’ si è portati ad avere profondo rispetto e compassione per quel che viviamo e che gli altri vivono.
Le categorie di bene e male sono come gabbie.
Accade anche con i bambini: ” mamma ma Tizio è cattivo?”.
Lì si può fare una grande differenza per l’umanità intera. Per la legge de ‘una goccia fa l’oceano’!
Se si sbaglia, e tutti possiamo sbagliare, non si è “cattivi”.
Si è fallibili, ma capaci di andare ancora verso il compimento di sè.
Questo porsi oltre il giudizio, non significa essere lassisti, ma aperti al Bene che è dentro ciascuno.
Vivere come giudici accusatori di se stessi e degli altri, sempre pronti a spianare il fucile (della lingua, spesso) non aiuta il mondo a crescere – e neanche i nostri figli – .
Ci sono atti malvagi e atti pieni di amore.
Ci sono persone compiute in certi aspetti della vita e altre non ancora compiute.
Credo che nel nostro Paese ciò si possa applicare anche alla Giustizia, infatti prevediamo che per atti malvagi ci sia la detenzione, ma NON LA PENA DI MORTE e questo è segno di grande civiltà.
Con tutti i limiti del ‘non ancora compiuto’ delle nostre leggi!
Oggi non sentenziamo.
Oggi accolgiamo, silenziosamente, tutto ciò che ancora deve sbocciare e aiutiamolo a farlo, in noi e negli altri, con compassione.
Buona Giorno di Domenica