MEDITAZIONE GUIDATA PER VOI! (il dono di oggi)

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MEDITAZIONE GUIDATA PER VOI! (il dono di oggi)

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Sii pienamente presente a te stesso, QUI e ORA.

In ascolto

Cosa siamo all’inizio della nostra storia, nel primissimo stadio del nostro essere? Un Seme.
Una pluripotenzialità vivente.
Un Seme che nella Notte Uterina si è formato attraverso l’Ascolto. Già, infatti, dal 4 mese, il feto sviluppa ‘l’orecchio per poter ascoltare, e quindi crescere, evolversi, comunicare’ : l’ascolto è così, già dal nostro principio, ciò su cui si fonda la nostra evoluzione. In principio noi siamo un grande orecchio nel seno materno ed abbiamo come vocazione rifarci orecchio per divenire compiuti.
Il nostro percorso insieme ci aiuterà a riscoprirci Seme e pertanto ASCOLTO.
La mappa di riferimento è sempre il corpo che siamo e i tre luoghi Seme della nostra evoluzione: i PIEDI, i RENI, le ORECCHIE.
Osservando queste tre parti troviamo una somiglianza: tutti e tre hanno la forma di un seme.
I PIEDI sono ricapitolazione del corpo intero, sappiamo che ogni loro punto corrisponde ad una zona o ad un organo del corpo, sono l’ascolto delle informazione della creazione (considerata come manifestazione visibile dell’Invisibile) e sono la base su cui poggia il compimento dell’Uomo nel piano dell’AVERE.
I RENI sono considerati i ‘piedi’ del secondo piano, la base del compimento dell’uomo nella generazione di sé a se stesso. Sono la base del secondo piano del corpo, quello dell’ESSERE. Ascoltano le informazioni del profondo.
Le ORECCHIE, ricapitolazione anch’esse del corpo intero (auricoloterapia è basata su questo) si trovano nel terzo livello corporeo, quello del DIVENIRE, ricettacolo del Divino.
La loro funzione principale è di verticalizzarci, ovvero di compierci nell’ascolto ultimo della Trascendenza, ascolto che – paradosso! – si percepisce mediante il Silenzio.
Il senso della corretta postura, dell’essere in assetto (nell’Hara) è questo: allineare i tre Semi, piedi, reni, orecchie, per essere ASCOLTO totale e divenire uomini e donne compiuti.

Questa breve introduzione ci porta dunque in piedi a cercare la giusta postura, a ricercare il nostro punto d’equilibrio, l’Hara.

In piedi

CERCANDO L’HARA
Teniamo i piedi ben saldi a terra ad una distanza fra loro di un piede. La pianta deve aderire bene al suolo.
Sicuramente state avendo la sensazione che le vostre gambe siano rigide come due tronchi d’albero!
Ora distendete le ginocchia, flettendole leggermente e trasferite tutta l’energia che sentivate nelle gambe più in alto, fino all’ombelico.
Siamo nel primo stadio dell’essere, quello psichico, animale, matrice dell’essere spirituale.
Sotto l’ombelico, a circa 4 cm sotto, vi è un luogo che da equilibrio a tutto il corpo: l’Hara.
Ponete forza in questo solo punto, mantenendo la posizione iniziale, come se voleste spingere contrastando un pugno chiuso. Il ventre deve gonfiarsi leggermente, ma non la zona dell’epigastrio.
I piedi devono essere in corrispondenza con i reni e le orecchie, in una immaginaria linea verticale.
Da questo punto, dall’Hara, il respiro deve andare e venire.
Respiriamo a bocca chiusa. Con il naso.
L’aria che entra deve riempirci come fossimo una coppa. Pensate all’acqua che riempie un bicchiere.
L’acqua entra dall’alto ma il bicchiere si riempie a partire dal basso.
Così è per la respirazione: l’aria entra dall’alto ma la coppa si riempie a partire dal basso.
Inspiro, l’Hara si riempie, si riempie il diaframma, i polmoni, la gola, il naso…
Espiro, l’Hara si svuota, si svuota il diaframma, i polmoni, la gola, il naso…
Ora tra l’espirazione e l’inspirazione poniamo una PAUSA.
Inspiro, l’Hara si riempie, si riempie il diaframma, i polmoni, la gola, il naso… Per un tempo di tre battiti.
Pausa di tre battiti. Senza irrigidirci con il corpo, osservando il respiro.
Espiro, l’Hara si svuota, si svuota il diaframma, i polmoni, la gola, il naso… Per un tempo di almeno sei battiti.
Siamo una coppa del respiro.

Seduta in silenzio

Sediamoci e chiudiamo gli occhi, cerando una posizione comoda.
Non forzate il respiro, lasciate che vada da sé.

IDENTIFICAZIONE IMMAGINATIVA
Immagino un vasto terreno. Ne osservo i dettagli, percepisco l’odore della terra.
Cammino a piedi nudi sulla terra e sento tutto ciò che tocca la pianta dei miei piedi.
Cammino lentamente. Senza fretta.
Cerco un luogo di riposo per me, adatto a me. Mi guardo intorno senza fretta e cerco il mio luogo di riposo.
Cammino lentamente verso il luogo del riposo.
Mi sdraio. Il mio corpo è rilassato, aderisce alla terra.
I miei reni sono rilassati. Nessuna tensione è sui miei lombi. Sento la forza dell’Hara e respiro.
Sotto di me, nella terra sotto il mio corpo, c’è un seme.
I miei occhi non lo vedono, ma il seme è lì, nelle profondità della terra ed attende la sua maturazione.
Sento la presenza del seme, sotto di me, all’altezza dell’Hara.
E’ lì. Nella terra.
Che seme sarà? Quando maturerà? Quale sarà la sua storia?
Ascolto cosa il piccolo seme ha da dirmi…
Abbandono l’osservazione del seme. Mi identifico con il seme: IO SONO SEME.
Dove mi trovo? Nella terra? Fra le zolle assolate? Dove?
Sento la scorza dura intorno a me.
Per maturare il mio involucro deve spaccarsi… sento una vibrazione cominciare a muovere la mia scorza…
Ecco, da una piccola fenditura, ora sta germogliando la Vita! Io sto germogliando.
Il mio virgulto cresce, comincio a farmi strada, sempre più in alto. La Terra mi spinge verso l’alto con il suo carico di Energia vitale.
Salgo e vengo formato da questo grembo terroso… mi formo secondo la mia natura intima.
Cosa sono? Qual è il mio aspetto?
Eccomi! Eretto e flessibile, ancorato alla Terra e lanciato verso il Cielo!
Mi nutro dalla linfa della Terra che sale verso l’alto dalle mie radici… Sale lentamente e feconda tutto me stesso, ogni angolo, ogni parte di me.
Dalle radici, lentamente sale la Linfa vitale sempre più in alto. Lentamente.
Mi ergo verso il Sole che tocca dolcemente il mio essere – qualunque cosa io sia!-: il Sole nutre la terra che mi da vita, il Sole è Vita della mia Vita.
Godo del suo tocco vitale. E’ tutto intorno a me e dentro di me.
Dalla cima sento scendere la Vita del sole che mi nutre. Sento il suo Calore vitale.
Scende a destra di me. A sinistra. Scende lentamente il Calore vitale del Sole.
Scende lungo tutto il corpo che sono – qualunque cosa io sia!-.
Scende fino alle mie radici, nella Terra.
Sono pieno del Calore vitale del Sole. Qualunque cosa io sia il Sole mi nutre!
Godo di questa benefica irradiazione.
Ora lascio l’identificazione con il Seme divenuto maturo e lo osservo dall’esterno.
Attentamente guardo ogni dettaglio.
Il Seme maturo si erge fiero e flessibile davanti a me.
Ringrazio con un gesto che dica tutta la mia gratitudine e respiro profondamente…

Mantra

Ora lascio andare la visualizzazione e comicio, dolcemente, ripetere il mio mantra:
‘Io sono un seme. Tutto è possibile!’
Quando i pensieri o la postura del corpo ti distraggono, continua a recitare il mantra.
Per 5 0 10 minuti (a seconda di ciò che puoi e desideri).
Poi lascia andare il mantra e respira lentamente.
… Una, due, tre volte e poi, quando ti sento pronto, pian piano riapri gli occhi.


Mi auguro che il dono ti sia piaciuto!

Buon Giorno Nuovo e buona estate

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