Ci sono tanti motivi per cui si può intraprendere un percorso di crescita che abbia come perno centrale la meditazione.
Molti anni fa, non ero che una ragazzina, non scelsi la meditazione consapevolmente, ne fui piuttosto rapita.
Dovetti lottare non poco prima di arrendermi al fatto che era la mia chiamata.
Amavo infatti moltissimo il canto dei Salmi, le lunghe chiacchierate con Dio.
Fu la mia guida a dirmi, un giorno, “prima o poi dovrai arrenderti a questa chiamata al Silenzio”.
E così è stato.
Perchè io mi sia arresa è presto detto.
Quando si entra nella meditazione, poi, non ci si accontenta più delle parole.
I Salmi continuano a cantare in noi e fuori di noi, ma con un eco che non ha pari!
Dalla meditazione si è rapiti e con essa si entra nella consapevolezza di essere in un campo di tenerezza divina che tutto avvolge e pervade.
Si cerca di ‘toccare’ il lembo del mantello della grazia e si scopre che, alla fine, si è ‘toccati’, ricoperti, sopravvesititi, da un manto luminoso che mette a posto tutte le cose, dentro come fuori.
Come non condividere ‘la parte migliore’?
Non ne potrei fare a meno.
Buon Giorno