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Quando non siamo centrati nel QUI e ORA, siamo anche decentrati da noi stessi.
Questo produce in noi malessere, irritabilità, confusione.
Ri-centrarsi vuol dire riconnettere corpo, mente e spirito in armonia, in un movimento che mira all’unità, senza pretese di perfezione assoluta.
Riconnettere mente e corpo, ormai lo sappiamo perchè ci sono migliaia di studi a confermarlo, è la strada maestra per la serenità.
Ma a te basta la serenità?
Io sono abituata a pretendere di più dalla vita.
Voglio essere felice.
Ed ecco che per questa strada della felicità non è possibile che si devi dalla tangenziale dello spirito, dimenticandone le aspirazioni, le aspettative.
Lo spirito dell’Uomo (leggi umanità, maschile e femminile) è ciò che gli permettere di trascendere.
Trascendere il dolore, per esempio. Incomprensibile anche alla mente!
Nella meditazione, così come in Medit-ire la proponiamo, al rilassamento corporeo segue la ricerca della quiete mentale.
Qiuete che non è assenza di pensieri ma riconoscimento, consapevolezza dei pensieri che ci assalgono come scimmie urlatrici.
Ma ciò non è sufficiente.
Il terzo step è la concentrazione su un mantra che è uno spartitraffico capace di aprire un varco al grande atteso: il Silenzio.
Restare nel grande Silenzio da allo spirito la sua dimensione naturale di coppa del divino.
E lì avviene ciò che nessuno può insegnare ma che è solo dono.

Meditare ci aiuta a coltivare noi stessi, il seme profondo che siamo e a farci fiorire secondo la nostra natura che è divina.

Questo cambia il mondo.
A partire da te.
Buon Giorno

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