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Non mi piace essere controcorrente a tutti i costi.
Lo sono per ciò che sento di esserlo.
Quindi dire che per me e il mio sposo, oggi, è più importante della memoria di San Valentino di ieri
non ha nulla a che fare con la dissacrazione della festa degli innamorati.
L’abbiamo festeggiata con gioia!
Non si perde mai una bella occasione di festa.

Oggi, 6 anni fa, lui mi chiedeva di sposarlo.
Oggi, 6 anni fa, io dicevo sì all’avventura più straordinaria.
Perché questo racconto così personale oggi?
Anzitutto perché se non si parla ‘dall’esperienza ‘ è meglio tacere e quindi non parlo mai se non ho sperimentato quanto affermo,
e poi perché la mia relazione sponsale è per me la mappa delle relazioni con ogni ‘altro’.

Lo sposo è l’altro per me davanti a me, come afferma il libro della Genesi parlando della creazione dell’uomo e della donna.
Per me: è qui per sostenermi,  custodirmi.
Davanti a me, oppure contro di me: è qui per contrastarmi, nel senso più autentico del termine ovvero farmi crescere ponendosi come specchio, come inciampo, di ciò che in me deve anelare all’eccellenza  (non alla perfezione, attenzione! La differenza tra questi termini è essenziale).

In una relazione d’amore autentica
le parole dell’altro non sono accuse, nel contrasto, ma indicazioni stradali.

Amarsi è dirsi la verità,  anche quella più scomoda, e
crescere insieme.

Buon Amore! ❤

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