Una tazza di consapevolezza
Casa nostra è sempre in movimento (eufemismo per non dire che è un gran casino!). Da due giorni ospitiamo la Stazione Spaziale Internazionale che si accresce sempre di nuovi membri. Da un piccolo nucleo familiare sono salite a bordo, in poche ore, più di mille persone! E stamattina, dopo che lei, l'astronauta, è andata a scuola, e la stazione è stata accuratamente riposta, mi sono chiesta - cosa che faccio spesso - come essere all'altezza dei miei figli. Della loro voglia di mondi, delle loro speranze di bene, delle loro visioni di bellezza. I bambini sono il meglio dell'umanità. Il punto, come scriveva Antoin de Saint-Exupery, è che "tutti siamo stati bambini ma solo in pochi se lo ricordano". E se invece, improvvisamente, tutti ce ne ricordassimo? Se improvvisamente il mondo fosse dei piccoli? Ve le immaginate le case, i giardini, come sarebbero colorati? E i giochi? Sarebbe tutto un universo giocato. Come In Principio. Tutto il grigio sparirebbe. Tutto sarebbe armonia. Improvvisamente Dio abiterebbe la terra. Senza limiti. Il mondo nuovo appartiene ai bambini. E a chi è come loro. Il resto è storia morta. Tuttavia, ancora siamo nelle doglie di un parto interminabile. Ancora e ancora, la verità rimane celata. Ed educhiamo i bambini ad essere cone noi. A far la guerra come noi. Ad essere stupidamente presuntuosi. Come noi, che abbiamo sputato nel piatto della minestra avvelenando la Terra. Gaber canta così: Non insegnate ai bambini non insegnate la vostra morale è così stanca e malata potrebbe far male forse una grave imprudenza è lasciarli in balia di una falsa coscienza. (...) Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente stategli sempre vicini date fiducia all'amore il resto è niente. Giro giro tondo cambia il mondo. Giro giro tondo cambia il mondo. E canto. Nella speranza. Sorseggiando una consapevolezza che vorrei esplodesse quale autentica e trasformatrice forza atomica. Marianna
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