Le parole servono

Le parole servono

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Lavoro insieme alle donne da così tanto. 
Ascolto. 
Accolgo.
Condivido. 
C'è una urgenza. Sempre.
Di liberazione. 
Dalle idee, dai ruoli, dalle credenze.
C'è una resistenza. Sempre.
Data dalle idee, dai ruoli, dalle credenze.
E poi 
ci sono le fioriture.
Quelle che avvengono quando abbracciamo gli alberi, quando ci arrampichiamo 
di nuovo 
sull'Albero di Vita che siamo 
e torniamo 
'bambine della terra'
capaci di radice e volo,
di realtà e sogno,
di dolore e gioia.
Fioriamo perché siamo 'capaci',
contenenti - come la terra madre - tutti i semi,
fino al Seme Divino.
Fioriamo perché ci mettiamo al lavoro tutti i giorni per portare unità dentro, tra il nostro lato maschile e femminile, luce e ombra, carne e materia... siamo 'capaci' come un piatto, un vaso, una mano, una casa, un utero.
E poi ... arriva una mano
a falciare... e il fiore cade, senza rumore - credono alcuni - mentre altri sanno che il boato ha turbato l'intero equilibrio delle stelle... 
Un'altra, di noi, che abbracciava un albero, che conteneva così tanta Vita da far paura...

Ce lo diciamo sempre, donne amate,
il lavoro sul femminile è urgente 
come quello con il maschile. 
Noi lo sappiamo quel che ci raccontiamo sottovoce e quello che vomitiamo urlando.
Non basta.
Non basta.
Non basta.
BASTA.
... 
La più grande Rivoluzione è quella che passa attraverso l'educazione, la crescita personale, la condivisione. 
Apriamoci sempre più nel creare ed accogliere gli SPAZI SACRI in cui questa rivoluzione avviene. 
Non lasciamoci sole.
Neppure una resti sola 
con i lividi sulla guancia, con le ossa rotte nel cuore. 
BASTA.
...

Il femminile dell'essere è la fonte della Vita.
Ed è presente nell'uomo e nella donna.
Ma quando l'uomo non riconosce in sè questo lato (che lo conduce a trascendere tutte le cose penetrandole, a mirare ai più grandi bersagli dell'esistenza, a custodire il Sacro) allora lo uccide perché lo teme.
Teme l'oscurità uterina che cela la luce.
Teme la verità uterina che manifesta il potere.
Teme la forza uterina che può tutto.
Ciò che si teme non lo si conosce.
Ciò che si teme non lo si ama.
E allora, sì, la rivoluzione è continuare a cantare dall'utero dei nostri cerchi.
Ma è altresì permettere all'uomo di cantare
della sua paura, della sua fragilità, del suo smarrimento. 
...
Abbiamo bisogno di ritrovare la via dell'unità dentro le nostre dualità...
... 
ORA.
A partire da ciascuna e ciascuno.

❤ 

(le parole servono)

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