8 dicembre
Quando si torna a casa da Dio non ti chiede nulla, nè che fine hai fatto per tutto questo tempo, né perché non ti ha vista per mesi. Ti abbraccia forte e ti solleva da terra ridendo, felice del tempo da condividere. Come lo so? Mi è successo stamattina. Un amico ha manifestato senza macchia questa attitudine divina. Senza macchia, integralmente. Abbiamo celebrato poi, insieme, l'Immacolata Concezione di Maria come festa grande dell'umanità integra. Tutto è stato un ardere del cuore per parole che promanavano dalla fonte stessa, il Verbo. Le nostre relazioni sono fili sottili che s'intersecano abilmente e misteriosamente e manifestano Dio, se sappiamo ascoltare e vedere. Il punto è COME. Spesso in maniera caotica, confusa, intermittente. E il nostro accogliere è esso stesso spesso caotico, confuso e intermittente. E poi c'è Maria. Senza macchia. Un cristallo che lascia passare, senza nasconderla in alcun punto, la luce. Un grembo che lascia avvenire Dio senza frapporre ostacoli ma favorendone il passaggio. Ecco, senza macchia non è una qualifica morale (il fare è sempre una conseguenza dell'essere) ma l'integrità dell'esserci in Dio. Trasparenza della trascendenza. Specchio chiarissimo. Luce da Luce. Il femminile che torna ad essere il grembo della Presenza divina in ogni umano che viene nel mondo. Maria è noi nella forma del compimento dell'essere. E noi, con Maria, camminiamo verso la piena manifestazione di noi a noi stessi. Buona festa del possibile di Dio nell'imposssibile umano. Con amore, Marianna