Non attaccamento e Amore

Sono stati giorni di una intensità indescrivibile. 
Tra Toscana ed Emila 
a goderci la vita che siamo 
insieme. 
Continuo ad 'accumulare stupori' 
come forma di vita e 
sono un grembo colmo di gratitudine 
per il tempo e lo spazio condiviso 
con la nostra famiglia, una certezza,
un punto stabile nella mutevolezza della vita.
E stamattina, ma già ieri sera, alle prime lacrime sopraggiunte per gli 'arrivederci',
riflettevo su cosa significhi veramente il
non attaccamento. 
Moltissimi credono che quest'altra forma di vita che è il non attaccamento 
sia - perché tante guide spirituali ce l'hanno presentata così - compagna della solitudine e del distacco nelle relazioni. 
Non è questo. 
Se così fosse chi vorrebbe praticare il non attaccamento? Solo l'Intelligenza Artificiale.
O chi ancora non ha compreso la grande legge spirituale che vede la Carne come cardine della Salvezza. 
Non attaccamento vuol dire 
godere 
pienamente 
ogni cosa, ogni istante, ogni relazione 
nel momento presente e 
poi lasciare andare.
Colmare e svuotare il cuore. 
Continuamente. 
Ed essere grati.
Comprendere che nel non attaccamento 
c'è l'Amore incondizionato. 
Comprendere che ogni cosa accade e smette di accadere per la nostra evoluzione piena.
Dunque vuol dire anche 
totale Fiducia 
nel Bene, nella Grazia, in Dio.
Qualunque sia il Dio del nostro cuore.

C'è una rete che ci unisce 
gli uni agli altri - ed è potente, bellissima, invisibile ma tangibile - e non è possibile romperla, neanche attraverso la morte, a meno che non lo decidiamo. 
Sì, perché la libertà resta
la riva più sacra del vivere.

Torniamo in un posto che chiamiamo casa.
Partiamo da un luogo che amiamo come una casa perché come mi ha detto mio figlio ieri, sotto l'ombra degli alberi, 
'casa è dove siamo felici'.
Casa è dunque questa Carne Spirituale 
ovunque sia.

Buon attesa del Solstizio d'estate. 

Con amore,

Marianna