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Carissimi,
oggi desidero condividere con voi la primissima SESSIONE MEDITATIVA che tenni qualche anno fa.
In essa c’era già in nuce tutto.

<<L’Albero
I sessione meditativa
La meditazione, nella sua forma più alta di meditazione silenziosa, si compone di tre momenti:
1. La concentrazione ‘Io respiro’
2. La meditazione ‘Io Sono respirato’
3. La contemplazione ‘Nulla come Tutto’.
Insieme lavoreremo sui primi due momenti, poiché il terzo – la contemplazione – giunge come un dono e non è in mio potere trasmettervelo. E’ un percorso di apertura individuale.
E’ fondamentale prendere coscienza fin dal principio che il vero fine della meditazione è divenire NOI STESSI, conformi alla Vita che ci ha originati e che continuamente ci origina nel profondo.
Tutto il resto, sensazione di benessere corporeo, pschico, sono degli ‘effetti collaterali ‘ benefici e realissimi per di più, ma sono appunto collaterali. Il fine è divenire l’uomo/donna ORIGINARIO che siamo.
Sembrerà paradossale per le nostre menti abituate a separare materia e spirito, ma sarà proprio il lavoro sul corpo che siamo a permetterci di aprire le porte alla trascendenza e dunque a mutare in favore d’una più alta qualità del vivere.
Noi siamo CORPO, ANIMA, SPIRITO. Riarmonizzare queste ‘tre ed una’ parte significa ritornare ad uno stato di ben-essere, ma per farlo è necessario partire dall’organo che più di tutti ha il gusto della Bellezza, della Trascendenza: il corpo che siamo.
La sessione di oggi ci permetterà di cominciare a prendere una nuova confidenza con il nostro corpo, mediante un ESERCIZIO DI VISUALIZZAZIONE IMMAGINATIVA.
CERCANDO L’HARA
Ci mettiamo in piedi perché è importante cominciare un esercizio che tenga conto di piedi e gambe, prima di ‘sederci sui reni’ nelle prossime sessioni.
Teniamo i piedi ben saldi a terra ad una distanza fra loro di un piede. La pianta deve aderire bene al suolo.
Sicuramente state avendo la sensazione che le vostre gambe siano rigide come due tronchi d’albero!
Ora distendete le ginocchia, flettendole leggermente e trasferite tutta l’energia che sentivate nelle gambe più in alto, fino all’ombelico.
Siamo nel primo stadio dell’essere, quello psichico, animale, matrice dell’essere spirituale.
Sotto l’ombelico, a circa 4 cm sotto, vi è un luogo che da equilibrio a tutto il corpo: l’Hara.
Ponete forza in questo solo punto, mantenendo la posizione iniziale, come se voleste spingere contrastando un pugno chiuso. Il ventre deve gonfiarsi leggermente, ma non la zona dell’epigastrio.
Da questo punto, dall’Hara, il respiro deve andare e venire.
Respiriamo a bocca chiusa. Con il naso.
L’aria che entra deve riempirci come fossimo una coppa. Pensate all’acqua che riempie un bicchiere.
L’acqua entra dall’alto ma il bicchiere si riempie a partire dal basso.
Così è per la respirazione: l’aria entra dall’alto ma la coppa si riempie a partire dal basso.
Inspiro, l’Hara si riempie, si riempie il diaframma, i polmoni, la gola, il naso…
Espiro, l’Hara si svuota, si svuota il diaframma, i polmoni, la gola, il naso…
Ora tra l’espirazione e l’inspirazione poniamo una PAUSA.
Inspiro, l’Hara si riempie, si riempie il diaframma, i polmoni, la gola, il naso… Per un tempo di tre battiti.
Pausa di tre battiti. Senza irrigidirci con il corpo, osservando il respiro.
Espiro, l’Hara si svuota, si svuota il diaframma, i polmoni, la gola, il naso… Per un tempo di almeno sei battiti.
Siamo una coppa del respiro.
IDENTIFICAZIONE IMMAGINATIVA CON L’ALBERO
Ora chiudiamo gli occhi, mantenendo la posizione.
Non forzate il respiro, lasciate che vada da sé.
Immagino un luogo erboso, pieno di verde. Sto camminando in questo luogo e osservo ogni dettaglio. Sento la terra sotto i miei piedi, l’erba verde, fresca.
Osservo diversi alberi. Lentamente. Sono radicati, succhiano la linfa vitale dalla terra, strettamente e saldamente legati alla terra. La madre terra che nutre tutte le creature.
Cerco il mio albero.
Guardo intorno cercando il mio albero.
Eccolo! Lo osservo attentamente. In ogni dettaglio. Osservo le radici nel terreno, il tronco, i rami, la vita verde che germina dai rami. Osservo la vita dell’albero.
Abbandono l’osservazione e mi identifico con l’albero: IO SONO L’ALBERO.
Le mie radici affondano nella terra.
Sento la Linfa Vitale che sale dalla terra e nutre le mie radici.
Sento la Linfa Vitale che sale e pervade il mio tronco, i miei rami, la chioma, fino alla sommità.
Mi innalzo con la Linfa Vitale verso l’alto, incontro al sole.
Sto dritto, eretto verso l’alto, pervaso dalla Linfa Vitale.
Il sole tocca i miei rami che sono aperti per accogliere: ho sviluppato tutte le mie possibilità.
Mosso dall’aria, riscaldato dal sole, mi espando secondo il disegno interiore che la Vita mi ha ispirato.
Dai rami spunta il verde, verde vivo e fonte di altra vita, luce catturata nei rami e nelle foglie.
Quali sono i miei fiori? Ci sono frutti?
Ogni fiore, ogni frutto è l’opera misteriosa di un forte impulso interiore.
Il sole mi riscalda, i suoi raggi benefici mi toccano, dall’alto in basso.
Il sole nutre me e la terra sotto le mie radici.
E’ il sole la vita della Terra. Se il sole non ci fosse la terra resterebbe infeconda.
Le mie radici sono dunque in alto!
Il sole è radice delle mie radici!
Eccomi, sono un Albero, sono CONGIUNZIONE tra il Cielo e la Terra.
La Linfa vitale scorre dall’alto al basso, dalla sommità alle radici.
Sento la Linfa scorrere… sull’apice della mia chioma, a desta della mia chioma, a sinistra.
Sento la Linfa Vitale scorrere nel mio tronco: a destra e a sinistra. Lentamente. La Linfa scorre al centro del mio tronco. Scorre e pervade tutto il mio tronco fino a giungere alle mie radici.
Eccomi, sono pervaso dalla Linfa vitale!
Respiro all’unisono con il Cielo e con la Terra!
Godo di questa Bellezza. Senza fretta.
Ora osservo nuovamente l’Albero dal di fuori, l’Albero è di nuovo di fronte a me.
Lo ringrazio, con un gesto che dica tutta la mia gratitudine, per la lezione che mi ha trasmesso.
Lentamente torno con l’attenzione al mio respiro.
Inspiro, l’Hara si riempie, si riempie il diaframma, i polmoni, la gola, il naso… Per un tempo di tre battiti.
Pausa di tre battiti. Senza irrigidirci con il corpo, osservando il respiro.
Espiro, l’Hara si svuota, si svuota il diaframma, i polmoni, la gola, il naso… Per un tempo di almeno sei battiti.
Ripeto per tre volte.
Sono una coppa dell’Energia Vitale che respira in me.
Riapro gli occhi>>.

Sii te stesso! Va verso Te!

Buon Giorno

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