Sentire il corpo che sono

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Sentire il corpo che sono

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La meditazione è un percorso dall’io sono io all’IO SONO.
Non si può giungere a Dio in noi senza il noi, ed ecco perché la conoscenza di sé è tanto importante in un cammino di crescita.
Non è possibile giungere alla meditazione silenziosa se non si entra in una armonia tra corpo, psiche e spirito.
Gli antichi monaci insegnavano questa ascesi, ovvero questo percorso di salita all’essere umano compiuto, in molti modi.
Gli esicasti, i mangiatori del Nome di Gesù, per esempio, ci hanno tramandato tecniche legate all’attenzione corporea che hanno meritato il nome di yoga cristiano.
Tutto il monachesimo antico e tutta la tradizione cristiana in genere, in particolare Sant’Ignazio di Loyola, ci ha trasmesso un patrimonio di discernimento dei pensieri da fare impallidire i guru dei nostri tempi.
Tutto era ed è finalizzato al riposo nello spirito.
Il corpo si placa, la mente tace e lo spirito fa quel che è nella sua natura: prega.
Le sessioni meditative partono sempre dal corpo che siamo.
Questo corpo di cui spesso siamo più nemici che complici.
Questo corpo che è una mappa verso la bellezza e che invece usiamo come una mappa verso la morte.
Sintomi e sintomi che dichiarano la fine. Mai segni che dicono ‘andiamo a scoprire quest’altra cosa di me!’.
Sentire il corpo che sono è il primo passo per sentire chi sono.

Vi aspetto giovedì 30 giugno ore 18!

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