31 gennaio 2023, La luce che sei

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31 gennaio 2023, La luce che sei

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 Gli alberi. 
Ovvero dell’armonia possibile

Selvatica, questo ha detto sempre di me mia madre, che sono una selvatica.
Ha ragione.
Ho imparato lo spirito silvano da piccola.
 
“Si viene al mondo per portare la propria luce.
E nessun altro può farlo: tu sei depositaria di quello spettro di colori, non altri”.
Che la luce fosse un’essenziale componente di tutto ciò che vive lo avevo capito da subito.
Da quando giocando sul prato i riflessi del sole sulle cose hanno cominciato a lasciarmi un’impronta di gioia dentro. Un marchio, per sempre.
Ero una streghetta pesta-erbette e ci mettevo molta passione nel mio lavoro quotidiano.
Avevo decine di bambole da sfamare e centinaia di fate e folletti.
C’era Ernesto, l’insaziabile genio del Fico. Naso rubicondo e grosso pancione, cercava sempre di tirarmi qualche calcio quando dondolavo sull’altalena che papà aveva appesa al ramo. Per me.
Ma Ernesto non era solo un amico per ridere.
Quando, sotto il Fico, il corpomentecuore si espandeva, il genio chiariva molte cose, un po' fuori dalle regole ma sempre carico di lezioni da apprendere.
E poi c’era Clò, la genietta del Ciliegio.
Piena di garbo, presenza senza ingombro. Era tutta eco di Qualcosa di più.
Fu lei a dire che si viene nel mondo per portare la propria luce…
I rami del Ciliegio giocavano coi raggi del sole, fra i fiori leggerissimi perle di luce grondavano meraviglia.
Un sussurro all’orecchio: “Si viene al mondo per portare la propria luce.
E nessun altro può farlo: tu sei depositaria di quello spettro di colori, non altri”.
Fiera, come tutti i bambini prima di perdere l’incanto, sentivo l’investitura della bellezza e la vedevo in me e in tutto ciò che osservavo.
Tutto era possibile.
Una mappa tracciata dentro, piena di lucente bellezza, connessa con il visibile e l’invisibile, nello spazio di un giardino.
Fuori come dentro.
 
C’è un incanto negli inizi che andrebbe preservato sempre.
Un’armonia oltre ogni giudizio.
E’ l’Eros che ce lo permette, lo ‘mette davanti a noi per’.
Siamo corpomentecuore senza soluzione di continuità. E ci piacciamo e ci piace il mondo e siamo netti e chiari.
E poi CRACK! Ci rompiamo in pezzi e c’è il corpo, la mente, il cuore e passiamo una vita a ricomporci – se ricordiamo il suono di quella rottura – e smettiamo di piacerci e cominciamo a sindacare su tutto e tutti.
Anche il corpo cambia. Si adegua.
E la mente si chiude su percorsi pianificati – nessuno di sana ragione crederebbe a Ernesto e Clò! – e il cuore… il cuore si riempie di ninnoli e la luce degli alberi al sole si perde, si asciuga.
La luce si asciuga.
 
E poi arriva un riflesso, un giorno.
Qualcosa e i pezzi vibrano intensamente.
Non sai cos’è, sembra un terremoto.
“Si sfascia tutto qui!” ti metti a urlare.
E poi lasci che tutto si rompa – perché così sembra – e cade il giudizio, la traccia della dualità che in te ha seminato l’ultimatum tra giusto o sbagliato, bene o male, bello o brutto… e arriva Dio.
E. E. E.
Tutto diviene congiunzione.
Nessuna magia. Niente si ricompone improvvisamente, tuttavia ogni cosa vibra in un’armonia che ricomincia a fluire e la via è aperta.
 
E ricordi. Cominci a vedere. 
Gli umani sono alberi che camminano.
“Si viene al mondo per portare la propria luce.
E nessun altro può farlo: tu sei depositaria di quello spettro di colori, non altri”.

🎯 Oggi (da oggi!)
sii la tua versione migliore, 
quella che il te bambino,
conosceva.

➡️ PRATICA 
PER RICORDARE CHI SEI 
Siedi, taci.
Senti i contorni del corpo.
Senti la parte interna del corpo. 
Senti gli organi collaborare in armonia tra loro.
Accogli le emozioni 
in un abbraccio di compassione. 
Osserva i pensieri come treni che passano dalla stazione della mente e lasciali andare.
Quando il corpo è in quiete e la mente è in quiete, il cuore - lo spirito in cui dimora lo Spirito - fa quel che deve.
Entra nello spazio infinito che sei.
Resta in silenzio in questo spazio. 
Ogni cosa troverà il suo posto.

Immagina di essere un Albero.
Senti i piedi come radici ancorate alla terra.
I rami protesi verso il cielo.
Vibra con l'energia vitale che nella linfa ti offre tutto il nutrimento necessario.
Respira con il vento. 
Orienta il tuo essere al Sole.
Resta.
Se un pensiero o una sensazione corporea ti distrae, ripeti mentalmente, sul ritmo del respiro, 
il mantra SO HAM.
SO inspirando.
HAM espirando. 

SO HAM, Io Sono in sanscrito. 
È ciò che sei.
È il Nome di Dio (qualunque sia il tuo Dio). 

Rientra nella via dell'ordinario 
senza dimenticare chi sei.

Buon Giorno Nuovo, 

con amore, 

Marianna

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