Diventare me
- Cosa resta da fare che non hai fatto a 25 anni? chiedeva (in sogno), come un mantra, la donna che estraeva, facendomene percepire forma e movimento, un gigantesco uovo dal mio corpo. Un uovo passato dalla bocca ma di cui non ho avvertito il passaggio. Un uovo che ho rotto facendone uscire altre uova... - Cosa resta da fare che non hai fatto a 25 anni? Ero a Roma a 25 anni, a studiare Naturopatia, subito dopo la prima parte degli studi di Teologia. Era il 2002. Perdevo una coordinata fondamentale e cominciavo i miei 3 anni di isolamento. Ero su una rupe solitaria a cercare il senso della mia vita. - L'hai trovato? - Non lo avevo mai perso. Da quando parlavo con gli alberi, da bambina, era sempre là. Fiammeggiante. Se oggi esiste il Medit-ire è per quella ricerca insaziabile. Se la meditazione è il cardine su cui poggia il mio esserci per gli altri è perché attraverso essa ho trovato il senso. Se ancora non mi stanco, nonostante mille buoni motivi, di essere chi sono, è perché Dio è la rupe sulla quale ho posto tutta la mia storia. Non è facile avere un Centro di Meditazione. Si tratta di invitare le persone a vedere la connessione tra visibile e invisibile e farvi dimora. È più facile richiamare la gente per un momento di relax. Ma io non sono chiamata a questo. Il Medit-ire è la Casa in cui si può vivere di Dio in mezzo all'ordinario. È la Casa in cui si torna a sè stessi. È una profezia del nostro potenziale espresso. E, sì, questo post non attirerà attenzione perché non fa marketing. Ma... cosa resta da fare che non hai fatto a 25 anni? ESSERE ME. Da allora se ho imparato una cosa è a diventare me. Il faro è acceso. Chi lo vedrà troverà accoglienza amorevole. Buoni ultimi giorni di questo 2023. Con amore, Marianna